Parenti, amici e conoscenti ci venivano a trovare molto spesso. Per ora questo non è più possibile; a causa del virus sono stati bloccati gli ingressi dei nostri cari per porci al riparo dalle infezioni. La lunga mancanza di questi incontri ha però generato in noi una profonda sofferenza. Le occasioni per vederci e parlare un poco insieme sono state possibili solo attraverso le finestre, le vetrate del chiostro, e la “stanza degli abbracci”. Ma è troppo, troppo poco!

È un momento molto speciale in cui ci troviamo insieme a pregare. Per noi è molto importante:  rafforza le nostre speranze e tiene viva l’attesa di un tempo migliore. Durante la messa siamo spesso sollecitati ad esprimere liberamente i nostri pensieri e a colloquiare con il sacerdote che la celebra. Partecipiamo attivamente, ognuno con il proprio sentire e con un raccoglimento che ci aiuta molto nei nostri momenti più difficili.

Cellulari e tablet sono finora i mezzi più usati per comunicare con i nostri cari e con gente fuori dalla Casa. Il personale si è prodigato per renderci possibile l’uso di strumenti per noi spesso difficili: ci hanno assistito e aiutato in modo esemplare. Bravi, proprio bravi!